Tutti gli uomini del presidente sono sempre meno. Formalmente hanno chiesto a Biden di rinunciare alla ricandidatura alla Casa Bianca per sopraggiunti limiti di età una ventina di parlamentari democratici. Il sospetto è che quelli che preferirebbero un candidato più giovane possano essere molti di più. Il capogruppo alla Camera Jeffreys che qualche giorno fa gli aveva espresso supporto ha incontrato Biden subito dopo la conferenza stampa che doveva spazzare via i dubbi sulla sua prontezza mentale, ma in cui il presidente è nuovamente incappato in lapsus clamorosi. Il resoconto del faccia a faccia è stato gelido e soprattutto non rinnova esplicitamente alcun appoggio. Si dirà: i voti si prendono tra la gente e non al Congresso, ma se anche i finanziatori della campagna elettorale si raffreddano, il problema c'è eccome. Alcuni grandi donatori avrebbero infatti bloccato 90 milioni di dollari promessi al partito finché Biden resterà candidato per una corsa presidenziale che costa 1miliardo non sono tanti, ma potrebbero essere la proverbiale palla di neve che innesca la valanga. Il presidente continua intanto imperterrito a far campagna sul territorio. Ieri in Michigan, stato critico, dove però con lui non c'era né la governatrice amica Witmer, il suo nome gira come candidabile, né il capo del potente sindacato dell' industria dell'auto che pure aveva garantito sostegno mesi fa. Se le perplessità del partito dovessero trasferirsi agli elettori diventerebbero contendibili anche stati solidamente democratici come Virginia, Minnesota New Emphsire o Nuovo Messico rendendo quasi impossibile tenere la Casa Bianca. Ma i sondaggi d'opinione non danno ancora una indicazione chiara e i distacchi sono sempre entro il margine di errore.























