Da New York a Washington, passando per la Pennsylvania, il Midwest e il Sud del Paese. A una settimana dalle elezioni Harris e Trump sono ai comizi finali. Scene da una campagna elettorale. Il Presidente Biden è andato a votare per la sua "numero 2", che però non lo vuole accanto mentre gira il Paese a caccia di voti. Ad Atlanta, in Georgia, il candidato repubblicano è costretto a precisare di "non essere un nazista", mentre invece accusa l'avversaria democratica di essere "fascista". Harris risponde dal Michigan dandogli "dello squilibrato" e sfidandolo a un test cognitivo. Per il bagno di folla più importante, Trump ha raccolto migliaia di sostenitori nella democratica New York, che non lo ama ma che ha fatto la sua fortuna e lo rappresenta alla perfezione. La Vicepresidente ha scelto invece Washington dove stanotte, con lo sfondo della Casa Bianca, farà il suo coreografico appello finale proprio sul prato dove tre anni fa incitò l'assalto al Campidoglio. A Philadelphia, per sostenere Harris, tornano sul palco l'ex presidente Obama e Bruce Springsteen, mentre l'ex sindaco miliardario di New York, Michael Bloomberg, ha staccato per lei un assegno da 50 milioni di dollari, il fun trumpiano Elon Mask ne aveva messo in palio uno tra chi si registrava per votare negli Stati in bilico. In Oregon e nello stato di Washington, dati alle fiamme alcuni contenitori per il voto anticipato, centinaia di schede sono finite in cenere. L'intelligenza ha avvertito del rischio che estremisti, spinti da teorie cospirazioniste, possano tentare di commettere attentati fino al giorno dell'inaugurazione del prossimo presidente degli Stati Uniti.