Assalto Capitol Hill, Bannon rifiuta di testimoniare

21 ott 2021
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C'è una sottile linea rossa tra La retorica rivoluzionaria e la rivoluzione, tra il giocare col fuoco e incendiare una solida democrazia. Il Congresso americano è determinato a capire quanto gli Stati Uniti, siano andati vicini a valicarla lo scorso 6 Gennaio proprio mentre celebravano il rito più solenne, la ratifica dell'elezione del Presidente. Per questo sono stati chiamati a testimoniare una dozzina tra gli uomini più vicini all'allora Comandante in Capo Donald Trump, che avrebbe incitato la folla ad assaltare il Campidoglio. Stephen Bannon ex stratega della Casa Bianca, si è rifiutato categoricamente appellandosi alla segretezza delle comunicazioni presidenziali. Cavillo che non regge, perché si applica al Presidente in carica e infatti oggi con ogni probabilità la camera dei rappresentanti, a maggioranza democratica deciderà di dare il via libera alla sua incriminazione. Sarà il Procuratore Generale Garland, nominato da Biden a decidere se mandare davvero Bannon davanti a una Corte Federale, dove il pittoresco personaggio dell'ultra destra non rischia tantissimo, un anno di carcere o centomila dollari di sanzione. Ma ben più che un eventuale condanna quello che il congresso cerca è mandare il segnale che fa sul serio, anche agli altri fedelissimi di Trump chiamati a raccontare quelle ore drammatiche. Mark Meadows all'epoca capo dello staff, il suo vice e l'allora capo di gabinetto del Pentagono. Trump al momento non convocato, manda avanti i suoi legali che hanno citato in giudizio il Presidente della Commissione Parlamentare d'Inchiesta e pure il Capo degli archivi nazionali, intimandogli di non consegnare alcun documento alla suddetta commissione. Ma che la sua posizione già gravata da inchieste per presunte frodi fiscali sia complicata, lo dimostra anche il ritrovato attivismo degli ultimi mesi. Mentre continua a chiedere finanziamenti ai suoi sostenitori, con la scusa di elezioni locali e in vista di quello di medio termine del prossimo anno, l'ex Presidente ha ripreso i comizi pubblici. Parla da ricandidato anche se ancora non lo ha annunciato, soprattutto ripete applauditissimo la storia delle lezioni rubate smontata però in tutti i tribunali. Finché lo farà potrà però definire politica qualunque accusa e rafforzare così ancora di più la sua posizione.

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