Un video di poco meno di un minuto per giurare fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdadi, il leader dello Stato islamico, l'uomo più ricercato al mondo. Una bandiera dell'Isis a fare da sfondo ad un gruppo di sette uomini presunti attentatori vestiti di nero, tutti con il volto coperto, tutti tranne uno, l’ottavo uomo Zaran Hasmim la presunta mente dell'attentato. Immagini diffuse dall'agenzia di notizie dello Stato islamico, anticipate da una foto con gli stessi protagonisti e un messaggio contenente i loro nomi da battaglia e soprattutto la rivendicazione, in qualche modo attesa, dell'Isis. Un messaggio scarno senza alcun riferimento, però, al movente di cui invece ha parlato oggi il Governo cingalese, facendo riferimento col Ministro della Difesa ad una rappresaglia per la strage dei musulmani a Christchurch in Nuova Zelanda, in cui il 15 Marzo morirono 50 persone. Un Governo ora al centro delle polemiche per le segnalazioni che sarebbero partite dall'Intelligence indiana, che anche 24 ore prima degli attacchi segnalava la seria possibilità di attentati, allarmi rimasti evidentemente inascoltati e che non hanno creato le condizioni per fermare una violenza che ha scosso profondamente il Paese. Proprio uno degli attentatori è stato ripreso dalle telecamere a circuito pochi istanti prima di farsi esplodere nella Chiesa di San Sebastiano a Negombo. Prima all’esterno nel sagrato, la camminata sicura, lo zaino in spalla contenente l’esplosivo e poi il suo ingresso in chiesa tra i fedeli, pronto ad azionare il comando che gli ha permesso di uccidere decine di persone nella Pasqua tragica che ci siamo lasciati alle spalle.