In Austria la campagna elettorale è appena iniziata e da qui al 15 ottobre, data fissata per le elezioni, l’Italia dovrà abituarsi a sentire da Vienna grosse sparate sui migranti; tema che evidentemente smuove voti anche al di là delle Alpi. Uno dei più attivi in questo senso è il Ministro degli esteri austriaco Sebastian Kurz, giovanissimo, appena trentenne, nuovo leader del Partito popolare. Nell’incontro a Vienna con il suo omologo italiano, Angelino Alfano, Kurz è tornato a pretendere lo stop al trasferimento sulla terraferma dei migranti che approdano sulle nostre isole, perché – dice – c’è il rischio che i migranti stessi se ne vadano verso i Paesi più a nord. La soluzione, dunque, secondo Kurz, è di lasciare tutti nelle isolette, altrimenti se si sovraccaricherà l’Europa centrale bisognerà chiudere le frontiere con l’Italia. Minaccia già sentita. Peccato che solo due giorni fa un altro esponente del Governo austriaco, il Ministro dell’interno Sobotka, dopo un sopralluogo al Brennero, aveva dovuto ammettere che la situazione al valico è assolutamente tranquilla e che i transiti di migranti si riducono a qualche decina al giorno. Peccato anche che l’idea di Kurz di bloccare i profughi nelle isole, già avanzata lunedì scorso a Bruxelles, sia stata subito categoricamente esclusa dalla Commissione europea, anche perché o il Ministro non conosce i numeri degli sbarchi a Lampedusa oppure li conosce, ma continua ad avanzare una proposta impraticabile solo a fini elettorali. Delle due difficile dire quale sia l’ipotesi peggiore.