Il pugno di ferro. L'ultima mossa del governo del Bangladesh è stata l'arresto del leader dell'opposizione, Ruhul Kabir Rizvi Ahmed, uno dei leader del Partito Nazionale del Bangladesh. Il punto però è che non è stata fornita alcuna motivazione a riguardo. E del resto tutto il paese si è svegliato senza internet, linee telefoniche e tutte le comunicazioni interrotte. Un clima di tensione che sembra precedere un ulteriore giro di vite dopo che la violenza è esplosa irrefrenabile nella capitale, Daca. La miccia, che ha provocato scontri tra forze dell'ordine, studenti e supporter del governo, e che ha provocato decine di morti è apparentemente marginale: si tratta dei criteri di assegnazione dei posti della amministrazione pubblica che dovrebbero essere assegnati sulla base di quote. Una decisione che ha scatenato la rabbia degli studenti che invece reclamano il criterio del merito per poter accedere a queste posizioni. L'accusa al governo della premier, Sheikh Hasina, è di utilizzare queste quote come una sorta di regalia a favore dei suoi sostenitori a scapito di 400mila studenti che invece si battono ogni anno per ottenere un posto di lavoro. In un paese in cui la disoccupazione è al 4,5%, quindi a livelli tutto sommato accettabili, ma che colpisce in particolare i giovani più qualificati che non riescono ad ottenere lavori adeguati alla loro preparazione. Hasina, figlia dell'eroe dell'indipendenza Sheikh Mujibur Rahman, il primo premier del Bangladesh, è giunta al quarto mandato consecutivo. Ha reagito alle proteste accusando i manifestanti di essere traditori, scatenando così il suo movimento giovanile del partito contro gli studenti, una sorta di scontro tra milizie.