Ha distrutto case, scoperchiato tetti, spazzato via intere città, ecco la devastazione provocata da Beryl, un uragano di categoria cinque che si è abbattuto sulle isole del mar dei Caraibi, lasciandogli dietro di se morti e scenari da incubo, "una potenza del genere non si era mai vista in questo periodo", concordano gli esperti, che spiegano che di solito il mese in cui si formano più tempeste tropicali è agosto perché è il periodo dell'anno in cui le acque superficiali degli oceani sono più calde, Beryl è invece passato rapidamente da categoria 1 a categoria 5 e attualmente è a livello 4. Oltre a colpire alcune isole dei Caraibi, a Union Island il 90% delle case sono distrutte o gravemente danneggiate, Beryl ha toccato anche il Venezuela, Haiti, Cuba e Santo Domingo, molte di queste persone hanno perso le loro case, ma sono riuscite a mettersi in salvo. È massima allerta in Giamaica. "Non è il momento di farsi prendere dal panico", ha cercato di tranquillizzare il premier giamaicano, ordinando su tutta l'isola il coprifuoco dalle 6 alle 18 per l'intera giornata di mercoledì. Almeno sette i morti registrati finora. In Venezuela due uomini e una donna sono morti travolti da un fiume, la vicepresidente Rodriguez, giunta nella zona per coordinare i soccorsi è rimasta ferita da un albero di papaya, caduto sulla sua auto, ma non sarebbe in pericolo di vita.