Le salve di cannone, la banda che suona, le tavole imbandite per 400 ospiti con i colori dei due Paesi. Chardonnay californiano, servito in flute di cristallo francesi, su piatti di porcellana presi a noleggio, 200 aragoste e caviale. Il vero piatto forte di questa grandiosa prima visita di Stato, organizzata dal Presidente degli Stati Uniti per accogliere quello francese è però la relazione tra America ed Europa. "Macron è uno dei leader", dice Biden, e il Capo di Stato francese appare in effetti come il più credibile e stabile emissario di un continente dove gli interlocutori ultimamente cambiano spesso. Il più anziano Presidente americano e il più giovane di Francia, si chiudono nello Studio Ovale per oltre 3 ore, per poi esprimere pubblica sintonia su tutto. Nel promuovere i valori delle democrazie contro gli autoritarismi intanto condannano ancora l'aggressione russa all'Ucraina, promettendo sostegno finché necessario e annunciando una conferenza internazionale a Parigi, il prossimo 13 dicembre. Tra pochi giorni Macron parlerà direttamente con Putin convinto, dice, che un tavolo negoziale per mettere fine al conflitto sia ancora possibile, mentre Biden ribadisce di non avere simili piani nell'immediato pur essendo pronto a incontrarlo se questi avesse intenzione a concludere le ostilità. Entrambi stigmatizzano le ambizioni a sovvertire l'ordine mondiale della Cina, nemico numero 1 per gli Stati Uniti ma anche alleato per l'Europa. Condannano i continui test missilistici nordcoreani, esprimono solidarietà alle donne iraniane e ribadiscono che non permetteranno a Teheran di ottenere l'arma atomica. Il dessert serve infine ad addolcire le tensioni sorte per via del maxi piano di aiuti alle imprese che costruiscono in America, voluto da Biden e che secondo l'unione violerebbe gli accordi del WTO. "Non è mia intenzione danneggiare l'Europa" ha spiegato il Presidente americano a quello francese, promettendo aggiustamenti per proteggere gli alleati.























