Forse è l'immagine più emblematica della notte più lunga della Bolivia dove è stato sventato un tentativo di colpo di stato militare durato solo tre ore ma nessuno ha dormito a La Paz. Oggi, l'ordine è tornato. L'ex generale golpista Juan José Zunica, destituito proprio due giorni fa per le minacce rivolte contro l'ex presidente Morales, è agli arresti ed il presidente Arce si prende in mano il paese. Tanti cittadini hanno fatto la loro parte, appena si è saputo la notizia dell' irruzione dei militari golpisti nel palazzo del governo dove era in corso una riunione hanno risposto immediatamente all'appello alla mobilitazione lanciato dal Presidente Arce. E così migliaia di persone si sono riversate nelle strade confluendo a Piazza Muriglio davanti al Palazzo Governativo per far capire da che parte fosse il popolo urlando intonando slogan. "Lucho non sei solo". Il Presidente ha subito nominato il nuovo comandante dell'esercito Sanchez Velasquez che ho ordinato alle truppe di smobilitare e rientrare nelle caserme per evitare spargimenti di sangue. Lo stesso ex capo dello Stato Morales che appartiene al movimento verso il socialismo, come l'attuale presidente Arce, e che ha ingaggiato con quest'ultimo una battaglia per il controllo del partito in vista delle presidenziali del 2025, ha annunciato la sospensione della mobilitazione contro il governo. La Bolivia profondamente polarizzata, dopo anni di instabilità politica, il movimento verso il socialismo al potere è lacerato da questo conflitto. Arce è presidente dal 2020 dopo che il suo ex mentore Morales fu costretto a dimettersi dalla carica nel 2019 per le accuse di frode elettorale.