Perde pezzi il Governo di Boris Johnson perde il Ministro del lavoro e della previdenza, Amber Rudd che si è dimessa dal suo incarico in disaccordo con la strategia del primo ministro e lascia anche il partito conservatore. Un addio polemico e l'accusa non velata a Johnson di non avere tra le sue priorità l'uscita dall'Unione europea con un accordo. lo spiega con chiarezza nella lettera di dimissioni. "Non credo più che l'uscita con un accordo, sia il principale obiettivo del governo", scrive e aggiunge : "il Governo sta spendendo enormi energie per prepararsi al "no deal" ma non ho visto lo stesso livello di intensità, nei colloqui con l'Unione europea che ci ha chiesto di presentare soluzioni alternative al Backstop Irlandese. Amber Rudd, senza usare mezzi termini ha anche definito "un attacco alla decenza e alla democrazia" quanto avvenuto martedì scorso. l'espulsione dal gruppo parlamentare alla Camera dei comuni dei 21 conservatori che avevano votato contro la linea Johnson a favore cioè di un rinvio del termine del 31 ottobre per l'uscita del Regno Unito dall'unione. E per scongiurare quindi un divorzio "no deal". Un addio che mette ulteriori difficoltà al premier che non ha intenzione di chiedere ulteriori rinvii a Bruxelles. Per lui si tratterebbe di una potenziale resa.