L'ufficialità arriverà al vertice di Washington di inizio luglio, ma ormai è chiaro che il prossimo Segretario Generale della NATO sarà l'olandese Mark Rutte, premier uscente in patria, e da tempo candidato principale a succedere al norvegese Stoltenberg. Rutte in poco più di 48 ore ha incassato l'okay del premier ungherese Orban col quale aveva avuto momenti di tensione e ha ottenuto il ritiro della candidatura del presidente rumeno Iohannis che ha portato quindi anche Bucarest ad appoggiare l'olandese. Rutte sarà il secondo olandese in vent'anni a ricoprire l'incarico più alto dell'Alleanza Atlantica. Il ruolo comunque rimane affidato ad un esponente di un membro del nord Europa. Prima di Rutte, infatti, ci sono stati un olandese, un britannico, un danese, e un norvegese. La svolta sicuramente è stato l'okay dato il premier ungherese Orban che, in cambio, ha ottenuto la promessa di non finanziare e non prendere parte ad alcuna operazione NATO a sostegno dell'Ucraina. Ma Orban e il suo partito appaiono centrali anche qui al Parlamento Europeo. A luglio, infatti, inizierà il semestre di presidenza ungherese dell'Europa e il governo di Budapest ha coniato evocando e imitando Donald Trump il motto per il semestre Make Europa Great Again. Europa al posto di America. La cosa di per se già fà discutere, inoltre il partito del premier, Fidesz, ancora non ha scelto a quale famiglia europea affiliarsi, ha 11 parlamentari che possono far gola ai partiti di destra europei, ma i conservatori gli chiedono un impegno a sostegno dell'Ucraina e Orban stesso è reticente a entrare nel gruppo 10R guidato da Meloni perché questo ha appena accolto un partito ultranazionalista rumeno noto per le sue posizioni anti ungheresi.