Caos Libia, siglata tregua tra le parti

12 gen 2020
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La tregua è stata annunciata alla mezzanotte di domenica con l'adesione del premier libico Fayez al Sarraj con il sì del generale Haftar alla proposta avanzata da Turchia e Russia. Una tregua chiesta da più parti e che sembra possa essere stata già violata, secondo quanto denuncia il governo libico: "le milizie del generale Haftar hanno violato la tregua a Salah Al-Dini e Wadi Al-Rabi pochi minuti dopo la sua entrata in vigore. La piena attuazione del cessate il fuoco potrà avvenire solo con il ritiro delle milizie" ha denunciato al Serraj, che promette una risposta ferma in caso di ulteriori violazioni. Per il premier libico la tregua deve essere il primo passo verso una trattativa che avvenga sotto l'egida dell'ONU per un processo di pace più duraturo e che lavori con tutti i libici per una conferenza nazionale in vista della conferenza di Berlino, più volte rimandata negli ultimi mesi, ma che ora sembra abbia subito un'accelerata. L'incontro tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente russo Vladimir Putin e la pressione esercitata da Russia e Turchia, hanno portato alla tregua. Agire sotto l'egida dell'ONU è la richiesta comune. Nazioni Unite che a questo punto auspicano il rigoroso rispetto del cessate il fuoco. La notizia della tregua tra le parti è stata accolta con favore dall'Unione Europea e dai singoli stati che vedono nel processo di pace l'unica soluzione possibile per la Libia. "Per l'Italia", ha commentato il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio "non esiste una risposta militare alla crisi libica e l'unico modo per arrivare alla pace è la soluzione diplomatica. Non faremo gli errori del passato, se i libici fossero d'accordo potremmo andare con i caschi blu" ha aggiunto Di Maio. "Molto importante", secondo il Ministro, "sarà il tavolo Italia, Russia, Turchia, un trilaterale cruciale" lo definisce, "in cui non siamo mai stati". "L'Italia ha fatto la sua parte", ha commentato ancora di Maio, ricordando l'incontro di sabato tra il premier Giuseppe Conte e il presidente libico che ha portato i frutti sperati. "Si è presa la giusta direzione", ha commentato il Ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola, "l'obiettivo è il cessate il fuoco".

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