Charlie Gard verrà trasferito in hospice

27 lug 2017
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Un luogo segreto, un ultimo atto definito inevitabile deciso ancora una volta in tribunale. Se ne andrà così Charlie Gard, accompagnato dai suoi genitori ma non tra le mura di casa, quando le macchine che lo tengono in vita verranno spente poche ore dopo il suo arrivo in una casa di cura per malati terminali, non dopo una settimana come chiedevano Chris e Conny per avere qualche giorno ancora da passare con lui in tranquillità. Non è stato trovato un accordo, un compromesso neanche su questi ultimi passaggi. I desideri dei genitori contro le necessità della medicina, i bisogni del cuore contro l’esigenza di garantire al piccolo dignità e cura fino all’ultimo. Nessun dolore, un addio gentile. Non è stato trovato un accordo a rendere tutto ancora più doloroso e straziante in questa storia che ha visto le preghiere del Pontefice e l’intervento del Presidente degli Stati Uniti. L’incauta corsa in avanti guidata da un luminare americano e il sostegno di centinaia di migliaia di persone, l’assenza di privacy come mezzo per ottenere attenzione tra social network e pr di professione, e poi solidarietà da parte di tutti, a prescindere, e minacce di morte tanto che per decisione del giudice non verrà reso pubblico alcun particolare, né il giorno del trasferimento né il nome della clinica. Se ne andrà così, Charlie, a pochi giorni dal suo primo compleanno, vittima di una malattia degenerativa rarissima che ha colpito ogni singola cellula del suo corpo.

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