La riunificazione di Taiwan alla Cina avverrà in modo pacifico e seguirà il modello di un Paese, due sistemi, già adottato con successo per Hong Kong e Macao. Ma Pechino avverte anche che ci sarà tolleranza zero per le attività separatiste sovversive. Lo si legge nel cosiddetto libro bianco, pubblicato ieri dall'Ufficio per gli Affari di Taiwan del Governo cinese, nel quale si ribadisce anche che la Cina non rinuncerà all'uso della forza ove necessario. Nulla di nuovo, sottolineano gli osservatori più attenti. Tutti concordi nel ritenere che nulla di grave succederà sino alla conclusione del prossimo, per certi versi storico, congresso del PC cinese non ancora confermato nelle date, ma in programma per il prossimo autunno. E mentre la Cina annuncia il termine delle manovre militari su vasta scala, ma rivendicando il diritto di continuare a proteggere in ogni modo il proprio territorio nazionale, dagli Stati Uniti rimbalzano le recenti dichiarazioni di Nancy Pelosi, la speaker della Camera, la cui recente visita a Taiwan ha infuriato le autorità cinesi. Non ricordo che Pechino ci abbia mai detto di non andare, ha detto la Pelosi, e in ogni caso tutti sono liberi di visitare un grande Paese, una grande democrazia come Taiwan, sono felice di averlo fatto e lo rifarei.