Il dragone bianco è pronto al lancio. Decollerà dalla base spaziale di Vandenberg, in California, il 28 maggio, a bordo di un razzo Falcon 9 targato Space X, il satellite EarthCare per lo studio delle nuvole, la più complessa delle missioni dell'Agenzia Spaziale Europea dedicata all'esplorazione della Terra e all'impatto delle attività umane sui processi naturali. Obbiettivo: fornire un contributo fondamentale alle ricerche sul cambiamento climatico. Nello specifico EarthCare, Earth Cloud Aerosol and Radiation Explorer, è stato sviluppato per analizzare le complesse interazioni tra nuvole, aerosol e radiazioni all'interno dell'atmosfera terrestre. È il frutto di una collaborazione tra l'ESA e l'agenzia spaziale giapponese, JAXA, che ha soprannominato il satellite "dragone bianco", come la speciale vernice di cui è stato rivestito per poter resistere all'erosione tipica dei 400 chilometri di quota dove opererà per almeno tre anni. Ideata nel 2008, sviluppata per 15 lunghi anni da esperti di oltre 15 paesi, la missione EarthCare ha dovuto misurarsi con il passare del tempo, l'evoluzione della tecnologia dei lanciatori e le crisi geopolitiche, come la guerra in Ucraina. Ma il satellite messo a punto è più attuale che mai e destinato a migliorare i modelli climatici, assicurano gli esperti. I primi dati arriveranno tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025 e verranno gestiti dal Centro europeo per l'osservazione della Terra di Frascati dell'ESA. Importante il contributo tecnologico italiano a bordo grazie al supporto dell'Agenzia Spaziale Italiana. Sono targati Leonardo il trasmettitore laser dello strumento Atlid che è in grado di osservare particelle dell'atmosfera di dimensioni inferiori a un millesimo di millimetro, i cinque pannelli fotovoltaici di EarthCare in grado di fornire il fabbisogno energetico di due piccoli appartamenti, uno speciale sensore per orientare il satellite in caso di necessità e un trasmettitore.