L’aumento delle temperature degli ultimi sessant’anni è tutta colpa dell’uomo. Sono le conclusioni di un importantissimo rapporto scientifico americano una cui copia riservata è stata pubblicata dal New York Times. Un lavoro articolato e complesso, redatto da un gruppo di scienziati di 13 agenzie federali richiesto dal Congresso ogni quattro anni. Dal 1880 al 2015 le temperature sono aumentate di 0,9 gradi centigradi. Dal 1980 la situazione è addirittura precipitata, con un drammatico aumento delle temperature che ha portato al clima più caldo degli ultimi 1.500 anni. Ci sono evidenze che dimostrano come le attività umane, specialmente le emissioni di gas serra, sono le principali responsabili per i cambiamenti climatici rilevati nell’era industriale. Non ci sono altre spiegazioni alternative. Non si tratta di cicli naturali, si legge nel rapporto. Cinquecento pagine che sconfessano le affermazioni del Presidente americano e dei membri del suo governo, convinti, invece, che il contributo dell’uomo al cambiamento climatico sia incerto. D’altronde, con la scelta di abbandonare il trattato COP 21 di Parigi, la posizione di Trump sul surriscaldamento climatico non è un mistero. Per queste ragioni, scrive il New York Times, c’è il timore che in futuro il gruppo di lavoro possa essere fermato e che la Casa Bianca possa mettere a tacere le conclusioni dello studio. Gli scienziati attendono da mesi che l’Amministrazione Trump approvi il documento.