Che la mossa di Pechino voglia significare finalmente un cambio di strategia? Certo non è, ma sicuramente la Cina ha deciso di allentare un pochino le misure anti-Covid con la riduzione della quarantena all'arrivo nel Paese, che passa da 10 a 8 giorni e l'abolizione dell'obbligo di identificazione e isolamento per contatti secondari. Altra agevolazione: chi vuole andare in Cina non dovrà fare più due tamponi nelle 48 ore precedenti il viaggio, ma soltanto uno. Buona notizia anche per le compagnie aeree, che non dovranno più sospendere i loro voli per due settimane se a bordo si troveranno più di cinque passeggeri positivi al virus. Diciamo, insomma, che seppur molto lentamente, le barriere cominciano ad abbassarsi. Tra tutti i Paesi asiatici, soltanto la Cina, infatti, non ha ancora abbandonato la politica Zero Covid, continuando a rimanere bloccata e ad imporre l'isolamento a milioni di persone, al minimo caso di positività. Una strategia che sarebbe legata alla debolezza dei vaccini cinesi rispetto ad Omicron e al rifiuto di Pechino di accettare quelli americani. Un'eventuale retromarcia agli occhi della dirigenza cinese, sarebbe percepita come l'ammissione di un errore, come un messaggio di debolezza che Xi Jinping non può permettersi. Sarebbe come perdere la faccia.