Crimea, foto satellitari mostrano aerei colpiti base russa

11 ago 2022
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Il quarto attacco in meno di una settimana, cinque colpi sono caduti nell'area del posto di comando della centrale nucleare di Zaporizhzhia vicino allo stoccaggio dei materiali radioattivi. Altri 5 colpi si sono registrati vicino alla Caserma dei Vigili del Fuoco. Kiev accusa Mosca, il Governo locale filorusso parla di bombardamenti massicci da parte dell'Esercito ucraino. La verità resta un mistero sul quale pesa l'ombra dei rischi di un possibile incidente nucleare che nessuno vuole. Saky, Crimea. Oltre 160 km dalla linea del fronte. Questo è uno scatto della base aerea russa prima delle esplosioni del 9 agosto, fatto da un satellite. Quest'altro scatto invece è stato realizzato il giorno successivo. Si vedono almeno otto caccia danneggiati o distrutti. Per Mosca quello di martedì sarebbe stato un incidente che avrebbe interessato un deposito di munizioni, ma le foto satellitari inducono a pensare che la realtà sia diversa. La base di Saky potrebbe essere stata bersaglio di un attacco. Il Ministero della Difesa di Kiev ufficialmente ha detto di non aver nulla a che fare con quanto avvenuto. Sembra un copione già visto a metà Aprile quando davanti al porto di Odessa fu affondata la nave Moskva, ammiraglia della Marina russa. Il Cremlino negò a lungo l'evidenza, che fosse stata colpita. Ora ammettere di aver subìto perdite così gravi in Crimea sarebbe un duro colpo per Mosca. Dal canto suo anche Kiev potrebbe non avere interesse a rivendicare quanto successo per evitare di alzare ancora di più il livello della tensione. Ma al tempo stesso se dietro a tutto questo davvero ci fosse l'Esercito ucraino sarebbe la dimostrazione della nuova e più potente capacità offensiva dell'Ucraina. Una nuova capacità frutto anche degli aiuti militari arrivati dall'Occidente, dunque anche dall'Europa, che però adesso si divide su un altro tema. L'Estonia ha annunciato che dalla prossima settimana vieterà l'ingresso nel proprio territorio a tutti i cittadini russi, anche quelli muniti di un regolare visto di ingresso per l'area Schengen rilasciato da Tallinn. Il Governo estone ha detto che lavorerà per convincere anche gli altri 27 paesi dell'Unione ad adottare misure analoghe, ma la Germania si è già sfilata. Il cancelliere tedesco Scholz ha detto che se sì è giusto colpire con sanzioni il Governo russo e gli oligarchi, altrettanto non si può dire per i cittadini.

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