Un cyber attacco in piena regola, sventato solo dopo ore di lavoro. Ieri la costa est degli Stati Uniti è stata colpita dal blackout ad intermittenza sui più importanti siti di informazione commerciali, da Amazon alla CNN, da eBay al New York Times, passando per Twitter e PayPal. Gli hacker sono riusciti a colpire centinaia di indirizzi, mirando la loro azione contro la società Dyn, uno dei principali servizi utilizzati per trasformare gli indirizzi IP che mettiamo sul browser nelle relative pagine internet, che poi ci appariranno sullo schermo. I virus sono in parte penetrati tramite stampanti o altri device collegati ad internet, per poi andarsi a infiltrare in modo tentacolare in tutto il sistema. Non a caso ci è voluta una giornata intera per riuscire a contenere l’attacco, di cui ancora non si conoscono i responsabili, anche se l’FBI sta già indagando. Tutto questo mentre veniva diffusa la notizia di un’altra violenta azione di pirateria informatica che lo scorso luglio aveva messo in difficoltà addirittura una portaerei della Marina, la Ronald Reagan, che, mentre navigava sulle acque del mare meridionale della Cina lo scorso luglio, è stata presa di mira da un gruppo di hacker cinesi, che sono penetrati grazie a delle mail infette inviate ad alcune persone a bordo, anche nel sistema informatico della portaerei. Tutti segnali che si uniscono alle notizie degli ultimi mesi sugli attacchi digitali, principalmente perpetrati da hacker russi nei confronti dell’Amministrazione americana e dell’entourage della candidata democratica Hillary Clinton. Tutti segnali che fanno capire che i pericoli della cyber guerra saranno sicuramente i più caldi nei prossimi anni per chiunque arriverà alla Casa Bianca.