Una vittoria di misura. In Finlandia in queste ultime elezioni parlamentari si impone il Partito Socialdemocratico, ma al secondo posto a distanza più che ravvicinata incalza e convince la destra euroscettica. Un responso che ha due facce: da una parte Anti Rinne, dall'altra Jussi Halla-aho. Rinne l'ex sindacalista. "Dopo vent'anni la sinistra è il partito del Primo Ministro", afferma davanti ai supporters, ma puntualizza che si aspettava un verdetto migliore. "Il campo politico è cambiato, è un fenomeno europeo" spiega. Halla-aho è il leader del Partito dei Finlandesi, meglio conosciuto come Veri Finlandesi, che avrebbe raddoppiato i seggi rispetto a quattro anni fa, perché - sottolinea - ha avvicinato le persone alla politica. Se i vincitori hanno un volto, meno definiti appaiono i lineamenti della futura coalizione di Governo e Rinne si dice disposto a dialogare con tutte le forze che condividano la stessa idea di Paese. "La Finlandia è per la solidarietà, l'uguaglianza, ha arginato l'onda razzista" rivendica la Segretaria dei Giovani Socialisti Europei. "I Veri Finlandesi hanno avuto il coraggio di parlare della cattiva immigrazione e ora ne vediamo i frutti" replica questo candidato. "Non a caso il Partito governativo di centro è al quarto posto dietro ai conservatori" aggiunge. L'immigrazione è stato il tema cardine della campagna elettorale. Un ruolo essenziale nel dibattito pubblico hanno avuto anche le misure del Welfare State, lo stato sociale, l'emergenza climatica e ovviamente l'Europa, quando mancano poche settimane alle elezioni del 26 Maggio. Il successo della formazione nazionalista nel Paese nord europeo, che lega l'immigrazione all'aumento della criminalità e al diminuire della sicurezza, viene festeggiato dal gruppo dei conservatori e riformisti, a cui appartiene anche Halla-aho, front-runner dei Veri Finlandesi. Matteo Salvini in un tweet celebra il risultato degli amici "populisti", gli stessi che negli scorsi giorni ha chiamato a raccolta a Milano per costruire un fronte sovranista comune.