Tra il primo e il secondo turno delle elezioni in Francia gli studenti hanno protestato in scuole e università, tanto che i palazzi storici della Sorbona, nel centro di Parigi, oggi sono chiusi e i corsi si tengono on-line. Il dissenso è scoppiato contro l'assenza nella campagna elettorale dei temi a cuore ai giovani. Hanno protestato sia universitari, sia alunni delle superiori, come quelli del liceo Montaigne di Parigi, venerdì. Per i giovani i timori climatici sono priorità, ci spiega la liceale Celine. Proprio per la mancanza di attenzione dei candidati ai temi più cari ai giovani, al primo turno l'astensione dei francesi tra i 18 e i 24 anni è arrivata al 24%. "La gioventù francese, come tutta la gioventù europea, ha il sentimento di essere stata abbandonata per due anni. Il Covid ha messo i giovani allo sforzo e dunque hanno il sentimento che nella campagna non sono stati così ascoltati". Chi ha votato sempre tra i 18 e i 24 anni lo ha fatto per il 29% per il candidato dell'estrema sinistra Jean-Luc Mélenchon. Anche perché, come ci ha detto Celine, che lo ha votato al primo turno e voterà Emmanuel Macron al secondo per bloccare l'estrema destra di Marine Le Pen, il suo programma era molto ecologista. Ora i due rivali si contendono quell'elettorato facendo la corte ai giovani con l'impegno sull'ambiente. Convincono? Martin invece è macronista al primo e secondo turno ha un'opinione diversa. Oltre al voto degli indecisi che al primo turno non hanno votato né per Macron né per Le Pen domenica peserà la variabile dell'astensione, soprattutto dei giovani. "Credo che voteranno forse di più dal primo turno perché alla fine hanno il sentimento che c'è forse una democrazia a rischio, però non sarà un voto di masse".