Persino qui tra i bouquinistes, venditori di libri, nella Capitale che, pure al secondo turno, ha votato per Manuel Macron la partita elettorale è ancora da giocare; perché se il Presidente è deciso, resta da comporre l'Assemblea Nazionale. L'appuntamento con le legislative è il 12 e 19 giugno e, secondo un sondaggio di Opinion Way, il 63% dei francesi si augura che Macron non ottenga la maggioranza e si trovi quindi costretto in una cohabitation con un governo di un partito diverso. Riferendosi alle elezioni di giugno, gli oppositori di Macron, parlano di terzo turno di queste presidenziali; a questo punto sperano che possano ridefinire gli equilibri tra i partiti a loro vantaggio. Ed è qui dunque, alla Camera dei Deputati francese, che si svolgerà il prossimo match. Qui, Macron, negli ultimi cinque anni ha avuto la maggioranza, ma non è detto che questo risultato ti ripeta. Il Paese si mostra infatti ormai diviso in tre blocchi: quello liberale del candidato rieletto, quello nazionalista di Marie Le Pen e quello della sinistra radicale di Jean-Luc Melanchon. E proprio Melanchon, arrivato terzo al primo turno, non ha fatto un mistero della sua ambizione a diventare Primo Ministro. D'altra parte, la Francia è abituata alle convivenze politiche ed è Macron ad aver fatto eccezione facendosi rieleggere per primo, con un Assemblea Nazionale ed un Governo a lui vicini. La missione di giugno quindi non può lasciarlo indifferente.