Teheran si è svegliata con un nuovo Presidente. Massud Pezeshkian ha vinto al ballottaggio contro il rivale Saeed Jalili, l’ultraconservatore molto vicino alla Guida Suprema Khamenei. Medico cardiochirurgo di origine azera, ex Ministro della Sanità, il neo eletto Presidente è considerato un politico moderato per gli standard del regime iraniano. Ha infatti apertamente criticato il Governo di Teheran sulla questione del velo islamico in seguito alle proteste provocate dalla morte di Masha Amini nel settembre del 2022, senza però mai proporre un cambiamento radicale, chiedendone l'abrogazione dell'obbligo. Ha anche affermato di voler mette fine all'isolamento internazionale dell'Iran, convinto di riaprire il dialogo con l'Occidente, inclusi gli Stati Uniti, vista la profonda crisi economica in cui versa il Paese dopo le sanzioni. Pur condannando l'amministrazione del preside defunto Ebrahim Raisi, morto in un incidente aereo, non è mai arrivato a criticare apertamente la Guida Suprema Ali Khamenei. "Tenderemo la mano dell'amicizia a tutti. Dovremmo contare su tutti noi per il progresso del Paese, e siamo solo all'inizio del nostro cammino." Sono state queste le sue prime parole dopo il voto. E se al primo turno era andato a votare meno del 40% degli iraniani, a sorpresa ieri si sarebbero recati alle urne molti più elettori con un'affluenza attorno al 50%. In totale Pezeshkian ha ottenuto 16,3 milioni di voti contro i 13,5 di Jalili. il Presidente russo si è subito congratulato, esprimendo la speranza di rafforzare la cooperazione con Teheran su tutti i piani.