Leader dell'Africa Orientale, il Kenya si prepara a una nuova stagione politica, nazionale ma non solo. Inizia infatti il mandato di William Ruto, quinto Presidente della Repubblica, che ha sconfitto alle urne l'avversario Odinga, ottenendo il 50,49% dei voti, nonostante il rivale non abbia di fatto riconosciuto la sconfitta. Le redini del Paese quindi, passano in mano al 55enne neoeletto, politico dalle umili origini, che dovrà fare i conti con un Paese piegato dai debiti e dall'inflazione. Situazione a cui lui stesso ha contribuito, avendo ricoperto il ruolo di Vicepresidente keniota dal 2013 e di Ministro ancora prima. La sfida più grande sarà proprio quella economica. Ruto prende in eredità una Nazione segnata dal passaggio della pandemia e della guerra in Ucraina. Rincaro dei prezzi, disoccupazione, siccità e carestia, questi sono solo alcuni dei problemi che si trovano ad affrontare milioni di kenioti. Ma la partita più interessante sarà quella sul piano geopolitico. Il Kenya, terza economia dell'Africa subsahariana, dirige infatti tavolo di dialogo sullo status dell'intera regione. È proprio da Nairobi che passano i principali governi europei ed occidentali: a partire dagli Stati Uniti e dal colosso cinese, con cui sono stati siglati diversi accordi economici. Se Infatti il Presidente uscente Kenyatta ha lavorato nel corso degli ultimi dieci anni dialogando con tutti e stringendo accordi soprattutto con Stati Uniti e Pechino, il nuovo Presidente potrebbe schierarsi maggiormente proprio con l'Occidente a scapito del Paese guidato Xi Jinping. O almeno queste sembrerebbero le premesse del suo programma elettorale. Ruto ha Infatti annunciato che renderà pubblici i contratti di cooperazione con la Cina, procedendo all'espulsione dei lavoratori cinesi presenti illegalmente nel Paese, e dicendo stop al piano delle infrastrutture. Ora resta da capire se queste mosse verranno giocate e quale sarà il futuro economico sociale e diplomatico del Kenya.