Spesso importanti, raramente decisivi. Così sono i dibattiti tra i candidati alle presidenziali. Sempre che questo non faccia eccezione in una campagna che già di per sé per molti versi è eccezionale. D'altronde questo duello si combatte molto prima del solito, prima delle convention dei partiti e avrà un'unica replica invece di due. La CNN ha stabilito regole chiare per evitare cause e colpi bassi, anche a rischio di perdere in spettacolarità. Due minuti per rispondere, uno per replicare, microfono spento quando parla l'avversario. Niente appunti preparati in precedenza, niente pubblico, nessuna comunicazione con gli staff. Due break pubblicitari, sul podio acqua, carta e penna. I volti dei contendenti saranno sempre appagliati nell'inquadratura. La monetina ha premiato Biden che ha potuto scegliere il proprio podio, a destra dello schermo. Trump però potrà parlare per ultimo. Il presidente ha preparato il dibattito a Camp David. Punterà sul rischio rappresentato da Trump per la democrazia e da questo punto di vista una performance molto aggressiva dell'avversario potrebbe fargli gioco. Trump invece non si è preparato, si affida all'istinto. Punterà su economia, criminalità e immigrazione. E poi sull'età del presidente. Una prestazione appannata di Biden da questo punto di vista gli farebbe gioco. In caso contrario Trump tornerà a sostenere che i democratici hanno dopato il presidente. Nell'84 Reagan rispose a una domanda sulla sua età avanzata sostenendo di non voler approfittare della giovinezza e dell'inesperienza dell'avversario Mondale. Biden non potrà cavarsela nello stesso modo, a meno di non voler definire Trump un ragazzino.