I vertici delle rispettive campagne elettorali negano nessuna volontà nella scelta della data dei due comizi di mettersi in competizione e pure i giornali francesi parlano da giorni di duello, di scontro a distanza tra i due campioni della destra in corsa per l'Eliseo, Marine Le Pen, leader nazionalista e l'ex giornalista Eric Zemmour, sfidante più che pericoloso che hanno convocato i propri sostenitori proprio lo stesso giorno a poche ore e a pochi chilometri di distanza. Le immagini sui social media mostrano la lunga coda in attesa davanti al Gran Palais di Lille, città del nord operaia e di frontiera, dove si è svolto il comizio di Zemmour. Le autorità locali hanno organizzato un importante dispositivo di sicurezza, aspettandosi tra le 6 e le 8.000 persone mentre diversi cortei, non troppo partecipati, uno guidato dalla stessa sindaca Martine Aubry, ex segretario del partito socialista, hanno protestato contro il razzismo di cui accusano l'aspirante presidente. Zemmour nel suo discorso ha teso la mano ai lavoratori del Nord, sollevato uno dei temi principali della campagna elettorale, la riduzione del potere di acquisto dei Francesi, stesso tema e stesso target di Marine Le Pen, 200 km più a sud a Reims, alla convention del suo Rassemblement National. La campagna è ancora lunga ma per adesso i numeri dicono che il 32% dei francesi ha una buona opinione di lei, contro il 22% che sostiene l'ex giornalista. Le Pen resta al secondo posto nei sondaggi, protagonista assieme al presidente Emmanuel Macron di un secondo turno davanti a Valérie Pécresse, candidata di un'altra destra quella dei republicains. Macron da parte sua resta saldamente al centro del dibattito e allo stesso tempo è grande assente, la sua candidatura infatti non è ancora ufficiale.























