Occhi puntati sul Principe Andrea d'Inghilterra accusato, da una delle vittime del finanziere americano, Jeffrey Epstein, di averla aggredita sessualmente in tre occasioni, 20 anni fa, quando lei era ancora minorenne. Virginia Giuffre, oggi sposata e madre di tre figli, nel 2019 aveva raccontato alla BBC di una sera del 2001 quando all'epoca, diciassettenne, era stata invitata in un night-club di Londra, da Andrea, che in quella occasione la invitò a ballare. "Sudava tutto su di me", disse. Non tardò ad arrivare la replica del Principe che alla stessa emittente, nello stesso anno, si giustificò sostenendo di non sudare a causa di un'overdose di adrenalina ricevuta nella guerra delle Falkland dove rimase ferito. E ora dovrà dimostrarlo ai giudici che hanno respinto la sua richiesta di bloccare la causa di risarcimento intentata dalla donna che ora vive in Australia. Ed è proprio a questo particolare che avevano fatto appello i legali dell'ultimo figlio della Regina d'Inghilterra sostenendo che Giuffre non avesse più i titoli per rivendicare un domicilio negli Stati Uniti e dunque appellarsi ad una Corte americana. Martedì si deciderà se indire il processo mentre, tra poche ore, sarà reso noto l'accordo siglato nel 2009 tra Giuffre e il defunto finanziere Epstein che secondo gli avvocati del Principe Andrea protegge il Duca dalle accuse mosse. Intanto, pochi giorni fa, è arrivata la condanna a carico dell'ex compagna di Epstein, Ghislaine Maxwell, ritenuta responsabile di cinque dei sei capi d'imputazione. Resta da capire ora se collaborerà per ottenere uno sconto di pena diventando così la testimone del Governo USA nell'ambito di un'inchiesta più ampia sul giro di personalità coinvolte nel traffico sessuale gestito dall'ex finanziere.