Terroristi di strada, così il presidente turco Erdogan definisce i manifestanti che per il sesto giorno consecutivo protestano nelle vie e nelle piazze del paese, poi si rivolge al leader dell'opposizione responsabile a suo dire di incitare le rivolte. Nonostante i divieti imposti e gli arresti di oltre 1000 persone, tra cui diversi giornalisti, cortei antigovernativi per lo più pacifici, proseguono da giorni. Centinaia di migliaia su richiesta dell'opposizione sfidano le regole imposte da Erdogan nelle più grandi proteste di piazza degli ultimi 10 anni. Dal carcere di Silivri Ekrem Imamoglu, sindaco deposto di Istanbul in attesa che inizi il processo per corruzione, è diventato ufficialmente il candidato del Partito Repubblicano e unico sfidante di Erdogan alle prossime elezioni presidenziali del 2028. Parlando delle primarie del partito di opposizione al quale hanno partecipato circa 15 milioni di persone, Erdogan prova a sminuire il risultato. Hanno tenuto un'elezione dove i voti sono stati diffusi pubblicamente, ma sono stati contati in modo segreto, dice il sultano. Quando calerà il sipario, il loro spettacolo sarà finito, conclude. Intanto per le strade e le piazze del paese, la protesta va avanti, le minacce di Erdogan sembrano non sortire alcun effetto .