Un'esplosione nel mezzo di una tranquilla domenica pomeriggio, un attimo e Istiklal Caddesi, cuore della sponda europea di Istanbul, si trasforma in un inferno. Morti, feriti e un bilancio ancora da definire. Le indagini sono appena all'inizio ma secondo quanto dichiarato dal vicepresidente turco Oktay, a fare strage tra la gente lungo una delle principali aree pedonali della città potrebbe essere stata una donna. L'ordigno, forse, in una borsa lasciata in terra o su una panchina dall'attentatrice, probabilmente era comandato a distanza o regolato da un timer. Un attacco terroristico, un vile attacco, lo ha definito il presidente turco Erdogan che ha promesso. Puniremo i responsabili come meritano. I responsabili appunto che adesso vanno identificati e l'attacco finora non è stato rivendicato. La Turchia è già stata teatro di sanguinosi attentati tra il 2015 e il 2017, allora ad opera dell'Isis ed altri gruppi del terrore e anche adesso proprio lo Stato Islamico resta uno dei possibili maggiori indiziati ma non è l'unico, perché l'attivismo e la politica di Erdogan ha portato il paese ad assumere un ruolo centrale in diversi scenari di crisi. Cordoglio per le vittime dell'attentato e per la morte di cittadini innocenti è stato espresso dal Presidente della Repubblica Mattarella. Di immagini orribili parla su Twitter la Premier Meloni nell'esprimere le condoglianze alla Turchia.