Pochi minuti di una furia incontrollata che squassa tutto: il terremoto colpisce così, ovunque accada. Ma le scosse rilevate dall’Istituto di geofisica americano USGS che hanno colpito la Nuova Zelanda, a mezzanotte, le dodici ora italiana, hanno generato anche un allarme tsunami, per un’onda di circa due metri più alta del normale che ha raggiunto l’Isola del Sud. L’epicentro del sisma si è registrato a un centinaio di chilometri a nord della città di Christchurch. È scattata immediatamente l’evacuazione degli abitanti nelle aree più esposte della costa, invitati a raggiungere località lontane dal mare e più elevate. Intanto la Protezione civile neozelandese ha diramato, via Twitter, il vademecum per far fronte all’emergenza tsunami. Mentre, dopo alcune ore dal sisma, ha diffuso un secondo allarme tsunami sempre per la costa orientale, per onde dai tre ai cinque metri di altezza. Evacuati anche migliaia di abitanti dal centro della capitale Wellington nell’Isola del Nord, mentre ad Auckland la situazione resta più sotto controllo. La città di Christchurch si trova in una zona ad alto rischio sismico, perché l’intero paese è appoggiato su una faglia, che ogni anno si sposta di circa quattro centimetri. Già in passato era stata, infatti, investita da due scosse di terremoto, nel 2010 e nel 2011, con circa 185 vittime e oltre 1.000 feriti.