Astensione record al primo turno delle regionali francesi. L'estrema destra di Marine Le Pen non sfonda mentre è in testa la destra tradizionale, i Re'publicains, dati per morti, che si affermano come il partito piu' votato a livello nazionale, poco davanti al blocco della gauche. L'ultimo appuntamento elettorale prima delle presidenziali del 2022 ha riservato, quindi, diverse sorprese. Non decolla, ma questo era previsto, La Re'publique en Marche di Emmanuel Macron, che non e' al Governo in nessuna regione e in 5 anni non e' riuscita a radicarsi sul territorio. Il dato piu' clamoroso del primo turno e' senza dubbio quello dell'astensione, che secondo le previsioni raggiunge un livello record, tra il 66% e il 68%. Un dato particolarmente preoccupante, ha ammesso il Ministro degli Interni. In sostanza i francesi, dopo oltre un anno di pandemia, bocciano ancora una volta l'avventura Lepenista e premiano la politica tradizionale, i partiti della destra neogollista e della gauche, che tornano a dominare il Paese. È senza dubbio un duro colpo per il Presidente Macron, che vede il suo partito al Governo ma assente dal territorio. In quasi tutte le regioni sono in testa i candidati uscenti di un Paese governato, a livello locale da destra e sinistra tradizionali. Ora bisogna vedere se le tendenze saranno confermate dai ballottaggi. Quello che verrà sarà un anno decisivo. Un anno durante il quale potrebbe a sorpresa emergere un duello per l'Eliseo tra il Presidente uscente e il rappresentante dei neogollisti. Per Marine Le Pen si annunciano momenti difficili se sara' confermato il crollo di consensi del partito. Un esito inatteso rispetto a quanto ripetuto in questi giorni dai sondaggi. La Le Pen chiede agli elettori una riscossa in vista del secondo turno, mentre il leader dei Republicain, rallegrandosi per i risultati, ha attaccato il Governo per la cattiva organizzazione delle elezioni.