“Onorevole, sono passati sei anni dalla tragedia del terremoto, dello tsunami e dell’incidente nucleare di Fukushima. Com’è la situazione oggi? C’è ancora pericolo a Fukushima?”. “La ricostruzione dopo lo tsunami è a buon punto, ma a Fukushima è ancora grave. A sei anni dall’incidente ci sono ancora tre reattori al cui interno c’è un nocciolo fuso che emana radiazioni alle quali l’essere umano può resistere per un solo minuto”. “Il Governo giapponese ha annunciato entro la fine del mese, il 31 marzo, la riapertura di tutta la zona cosiddetta proibita, quella che era stata evacuata. Secondo lei è giusto fare questo oppure è ancora presto. Se fosse un cittadino di uno di questi Paesi, lei tornerebbe a vivere lì?”. “Le radiazioni sono diminuite, certo. Forse si potrebbe anche vivere lì, ma che senso ha farlo se la terra è contaminata? Gli abitanti di quella zona sono soprattutto contadini. Cosa tornano a fare se non possono coltivare la terra?”. “Lei che cosa pensa? Il Giappone uscirà dal nucleare prima o poi oppure continuerà la scelta nucleare?”. “Guardi io penso di sì. Oramai è una tendenza mondiale. Voi italiani tedeschi, persino Taiwan di recente ha annunciato l’uscita dal nucleare. È un’opzione vecchia, scaduta. Ora dobbiamo concentrarci sulle rinnovabili. Si può vivere senza il nucleare”.