Il messaggio è arrivato puntuale in mattinata: invitava tutti i cittadini di Teheran a rendere omaggio ad Ebrahim Raisi. L'occasione era troppo importante perché le strade della città non si riempissero di migliaia di persone in lacrime per la scomparsa del presidente e così è stato. Secondo una liturgia precisa per paura o sincera adesione al regime, hanno riempito le arterie della Capitale con i vestiti neri e le foto di Raisi e di tutte le vittime dell'incidente avvenuto in elicottero nel nord-est del paese in circostanze ancora non del tutto chiare. Del resto, l'occasione era troppo importante per lasciare spazio ad incertezze. L'Iran doveva lanciare un messaggio chiaro di unità e compattezza del sostegno del popolo al lutto nazionale. A dimostrazione dell'importanza dell'occasione la guida suprema Ali Khamenei ha guidato la preghiera nella camera ardente allestita presso l'Università di Teheran. Dopodiché il corteo funebre secondo il programma si è spostato a Piazza Engelab al centro di Teheran; un funerale che hai già visto centinaia di migliaia di iraniani a rendere omaggio al presidente dopo Tabriz Qom, poi Teheran ed infine Mashad città del Santuario dell'ottavo immam shiita, Imam Reza, dove Raisi verrà seppellito. Funerali lunghissimi accompagnati al lutto nazionale di 5 giorni, il che non significa che la politica si sia fermata. Innanzitutto, con la conta agli alleati che si sono premurati di inviare i propri rappresentanti. Spiccano il vice premier cinese, il vice presidente indiano, il primo ministro dell'Iraq che ha incontrato lo stesso Khamenei e poi delegati di Russia e Turchia. Per Hamas, si è mosso il leader del Movimento islamista palestinese Haniyeh. E basta uno sguardo a chi ha inviato una delegazione per avere una mappa della consistenza dell'asse anti-occidentale. Se però a livello internazionale le relazioni sono chiare, pur con tutte le riserve del caso, in Iran grava una incertezza sulla transizione. Per questo si sono già incontrati i leader dei tre rami delle istituzioni iraniane. Il capo della magistratura Ejei, il Presidente del Parlamento Ghalibaf, il presidente ad interim Mokhber.