Giappone, forte scossa di terremoto vicino Fukushima

21 nov 2016
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La scossa, in effetti, si è sentita questa volta, molto forte, anche qui a Tokyo. Mi sono svegliato di soprassalto, tutta la casa ballava. Però, come al solito, nonostante sia un terremoto che i giapponesi continuano a indicare con 7,3, quantomeno nell’epicentro, e non 6,9, sembra davvero che miracolosamente, ancora una volta, non ci siano danni. Qui a Tokyo sicuramente non ce ne sono. C’è stata già una dichiarazione del Primo Ministro Abe, che ha convocato una conferenza stampa per le 8, in cui appunto ha detto che per ora tutta la situazione è sotto controllo. Così hanno dichiarato i dirigenti della società Toden della TEPCO, cioè la società che ricorderete, l’avete detto poco fa, nel 2011 è stata protagonista, ahimè, del più grave disastro nucleare assieme a Cernobyl. In questo momento continua a esserci l’allarme tsunami, anche se sta rientrando in alcune zone più a nord del Giappone. È rimasto attivo ancora per la zona attorno a Fukushima, circa 400 chilometri, dove si indica come possibile pericolo l’arrivo di onde alte fino a tre metri. Per ora, la più alta è stata di circa 90 centimetri, quindi meno di un metro. In questo momento è molto difficile stabilire da qua, perché voi sapete che in Giappone ci sono 740 scosse di terremoto l’anno sopra il quarto grado, quindi veramente siamo tutti abituati a prenderlo con molta filosofia e molta calma. Non c’è assolutamente nessun segnale di panico. La sensazione è di massima tranquillità. Io sono davanti al video della NHK, che è la televisione nazionale giapponese, che, oltre a indicare l’allarme tsunami che persiste in questo tratto di costa a nord-est di Tokyo, peraltro invita le persone a stare collegati su radio e televisione per sapere se c’è poi veramente bisogno di evacuare. Per ora, l’ordine di evacuazione non c’è. C’è semplicemente l’appello alla popolazione di questa costa di allontanarsi dalle coste e di salire eventualmente ai piani alti delle loro abitazioni. Vedremo, però, che cosa succede nelle prossime ore, perché ricordiamo che anche l’11 marzo 2011 le prime ore erano tranquillizzanti e poi è successo quello che è successo, uno tsunami che fece oltre 20.000 vittime e soprattutto il disastro nucleare.

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