Tornare liberamente a viaggiare, non manca molto. Ma ci sono diversi ma. Sono già più di un milione gli europei che hanno ricevuto i primi certificati digitali Covid. Questi, sono nuove al momento, gli stati membri nei quali è già attivo il sistema. E l'Italia non è tra questi. A differenza per esempio di due grandi concorrenti diretti nel settore turistico, come Grecia e Spagna, il Ministro per il Turismo Massimo Garavaglia vorrebbe anticipare il termine. In sostanza il paradosso è che un tedesco vaccinato, per entrare per esempio in Italia, dovrà fare comunque un tampone, con il rischio che scelga poi un'altra metà per la sua vacanza. Il Digital Green europeo viene emesso da una piattaforma nazionale alimentata con i dati trasmessi dalle regioni e contiene un codice a barre bidimensionale, per verificarne digitalmente l'autenticità e la validità. Il certificato europeo non ha nulla a che vedere con quello per gli spostamenti regionali. La certificazione verde Covid-19. Che sarà superato dall'entrata in vigore del Digital Green europeo. Sarà gratuito e disponibile in tutti gli stati membri a partire dal primo luglio. Gli stati non dovranno imporre ulteriori restrizioni, tipo la quarantena ai titolari del pass, a meno che non siano necessarie, per esempio in presenza di nuove e preoccupanti varianti. Ci sono però diversi nodi che rimangono da sciogliere e non sono da poco. Primo il vaccino. È facoltà degli stati membri riconoscere anche la vaccinazione con una singola dose ma non è un obbligo. Quindi in teoria potrà capitare che se una persona vaccinata con una dose vuole entrare in un paese che riconosce solo la doppia dose, dovrà fare comunque un test. Test che saranno l'unico modo per avere anche il certificato per i bambini, che ancora non vengono vaccinati. Insomma non sarà facile, il materiale è tanto e in diversi tratti piuttosto confuso.