Tutto ciò che non danneggia può aiutare, così a Bruxelles, nei piani alti della Commissione Europea viene accolto l'esito del viaggio di Meloni a Washington. La premier italiana non si è smarcata dagli alleati europei rompendo il fronte compatto necessario per trattare sui dazi. Ha cercato di favorire un incontro tra il Presidente USA e i vertici delle istituzioni europee, e ha voluto allo stesso tempo chiarire di non avere il mandato per parlare a nome dell'UE. Elementi questi tre che sono stati ben accolti qui a Bruxelles, dove tra l'altro si guarda al contempo con interesse e un po' di scetticismo, alla frase di Trump, secondo il quale un accordo con l'Unione Europea verrà trovato al 100%. In queste ore si sono sentite per telefono la Presidente della Commissione von der Leyen e la Presidente del Consiglio Meloni, quest'ultima, ha informato l'interlocutrice dell'esito dei colloqui con Trump. Nello stesso tempo però la Commissione Europea va avanti, come prevedono del resto le regole dell'Unione, con il suo progetto di negoziati diretti con la Casa Bianca sulla questione dazi. Von der Leyen comunque ha giudicato positivamente i colloqui tra Meloni e Trump, e la speranza a Bruxelles è che prima dell'estate possa avere luogo un incontro tra la Presidente della Commissione e il capo della Casa Bianca, magari ospitato e mediato da Roma, come proposto dalla stessa Presidente del Consiglio. Rimane l'incertezza sull'imprevedibilità di Donald Trump e sulla sua reale fiducia in una concreta trattativa con l'Europa per evitare una guerra commerciale. .