"Abbandonate la mentalità da Guerra Fredda smettete di incitare allo scontro e provate invece a contribuire alla pace nel mondo". Così la Cina risponde alla NATO che nella dichiarazione finale del vertice di Washington accusa esplicitamente Pechino di dare sostegno politico e materiale alla Russia. L'ambasciata cinese presso l'Unione Europea cui è affidata la risposta ricorda come la Cina non fornisca armi letali a nessuna delle parti in conflitto ma anzi si adoperi per cercare una soluzione politica ed esorta la NATO ad ascoltare la comunità internazionale, prestando attenzione alle voci giuste senza cercare capri espiatori. Dura come prevedibile anche la reazione del Cremlino: "La NATO è coinvolta nel conflitto in Ucraina ha come obiettivo di mantenere il confronto non sostiene la pace". Come al solito sopra le righe anche il commento di Medvedev ex Presidente e alleato fedele di Putin: "Dobbiamo fare il possibile per fare scomparire l'Ucraina o la NATO o meglio ancora entrambe". Intanto dalle zone occupate dai russi in Dombas arriva l'accusa più pesante contro Kiev, ad Avdiivka roccaforte Ucraina alle porte di Donetsk caduta lo scorso febbraio in mano russa dopo oltre 10 anni di combattimenti sarebbero state trovate fosse comuni di civili con decine di corpi che sarebbero stati riesumati da un luogo di sepoltura improvvisato e alcuni presenterebbero tracce di tortura. A denunciarlo alle agenzie russe un Deputato della auto proclamata Repubblica Popolare di Donetsk coordinatore ad Avdiivka del neonato centro umanitario del partito di Putin: Russia Unita, l'accusa implicita è che gli ucraini avrebbero torturato e ucciso i filorussi della città che al momento della caduta contava 1000 abitanti rimasti sui 32 mila di prima della guerra. Una accusa che ricalca quelle ucraine verso i russi dopo la liberazione di Bucha o di Lyman ma che arriva con un ritardo di circa cinque mesi dalla conquista della città e in perfetta concomitanza col vertice NATO di Washington.