Questa dichiarazione di Versailles entrerà nella storia dell'Unione Europea, dice solennemente il Presidente del Consiglio Europeo Michel. Da Versailles mi aspettavo di più, non è abbastanza, lamenta invece da Kiev il presidente ucraino Zelensky. In mezzo i risultati di un Consiglio Europeo che ha dovuto affrontare una situazione di eccezionale emergenza data dall'invasione russa in Ucraina, con due priorità emerse in queste ultime due settimane, una politica europea comune di difesa e una nuova strategia comune per l'energia. Per tutto ciò però servono soldi, miliardi di euro di investimenti, su questo qui a Versailles sono tutti d'accordo, soldi che verranno in parte dai singoli stati, in parte dall'Unione Europea secondo tempi e modi specialmente però ancora tutti da decidere. Intanto per venire incontro ai cittadini e contrastare l'aumento dei prezzi dell'energia la Presidente della Commissione Europea Von der Leyen individua tre strumenti da mettere in atto. "La possibilità di un nuovo quadro di aiuti nazionali per situazioni straordinarie permetterà di aiutare le aziende e questo si completa con l'opzione offerta agli stati membri di tassare i profitti dei gruppi energetici. Per fine mese la Commissione presenterà delle opzioni per limitare gli effetti dello aumento dei prezzi del gas e dell'elettricità." Entro Maggio invece verrà presentato un piano che permetterà un'uscita completa dalla dipendenza dalle fonti energetiche russe, programma che andrà completato in 5 anni. I tempi non sono brevissimi insomma. L'Europa sembra prepararsi ad un confronto con Mosca che duri nel tempo, decide di rafforzare le sanzioni e il presidente Macron non esclude di aggiungerne presto altre ancora più dure, poi fatto inedito nella storia dell'Unione, tutti gli stati si sono impegnati ad aumentare le loro spese militari e a coordinarle insieme all'Unione Europea e hanno deciso lo stanziamento immediato di un altro mezzo miliardo di euro di aiuti all'esercito ucraino. Alla richiesta di Kiev di essere subito ammessa nell'UE però i 27 hanno detto di no, ci vuole tempo, la candidatura è benvenuta ma nulla di più, una risposta prevista ma non gradita al presidente Zelensky.