Partiamo da quest'ultima notizia Alessio. Allora sicuramente è un messaggio... È un messaggio politico, dalla valenza dal punto di vista legale, penale, non siamo assolutamente in grado di giudicarlo, ma è chiaro ed evidente che Navalny che ha subito anche un tentativo di avvelenamento ricordiamolo, comunque rappresenta il nemico pubblico numero uno dal punto di vista interno per il Cremlino. È l'oppositore palese di Putin, si è schierato nettamente e chiaramente contro l'intervento in Ucraina e oggi è stata letta questa sentenza di condanna a 9 anni per per una truffa, anzi scusate, l'accusa è molto più articolata. Dice, per frode su larga scala e per per per aver insultato la corte. Un processo che è stato giudicato farsa degli avvocati, lo stesso Navalny ha assistito con fare piuttosto ironico sebbene si sia presentato con la divisa da carcerato nera e abbia presentato anche un evidente dimagrimento, quindi sia in cattive condizioni. Il rischio è che poi debba scontare questa pena a 9 anni in un carcere di massima sicurezza, insomma con ulteriori restrizioni alla sua libertà e soprattutto non poter utilizzare internet. Ma dal punto di vista negoziale c'è una novità, se vogliamo, arrivata negli ultimi minuti ed è stato Dmitrij Peskov che ha spiegato perché oggi è calata questa cappa di silenzio sui negoziati. Ha detto, noi non vogliamo dare dettagli per non disturbare il lavoro dei negoziatori e per non interferire contrariamente a quanto fanno le potenze occidentali a partire dagli Stati Uniti. Ovviamente questo è un modo per dire che i negoziati devono proseguire senza interferenze anche se le interferenze, se vogliamo, partono anche da parte Ucraina. Zelensky oggi, anzi nella notte tra ieri e oggi, ha rilasciato l'ennesimo comunicato, l'ennesimo appello, l'ennesimo invito ad un incontro con Putin per poter mettere fine a questa carneficina, a questa guerra. Ha fatto delle aperture, dicendo che comunque è disposto a discutere anche dello status del Donbass, delle repubbliche ribelli e della Crimea, ma tutto questo deve essere sottoposto a referendum popolare che è stato interpretato da alcuni osservatori come un'apertura da altri con una provocazione ma insomma, comunque, sembra una maggiore disponibilità eventualmente al dialogo e soprattutto su un punto che sembrava quello che rappresentasse l'ostacolo principale per i negoziati e cioè la cosiddetta integrità dell'Ucraina. Questi sono i punti sul tavolo, poi d'altro da segnalare c'è sicuramente lo scontro, ennesimo, fra Stati Uniti e Russia, fra l'eventuale utilizzo di armi chimiche. Insomma, Biden che accusa Mosca, Mosca che risponde con il viceministro Ryabkov dice, noi non abbiamo a disposizione questo tipo di armamenti. Diciamo che per ora la notizia vera che comunque Peskov ha spiegato perché non c'è alcuna notizia, almeno per oggi, contrariamente gli altri giorni, non c'è un'indiscrezione che però abbiamo visto purtroppo essere puntualmente smentite soprattutto quelle che davano come una possibile conclusione di questi negoziati entro brevissimo termine.























