È un po' difficile raccapezzarci in questa ridda di dichiarazioni, di smentite, appelli da parte di rappresentanti russi e ucraini. Da un lato abbiamo Zelensky che diciamo, appunto, la sua ultima dichiarazione è abbastanza incoraggiante perché ha detto di essere pronto a negoziare con i russi, di aver registrato un cambiamento di atteggiamento. Però faceva riferimento alle dichiarazioni di Putin di ieri che invece sono state smentite e dall''Ucraina e dalla Comunità Internazionale. Quindi diciamo che insomma sono apertura tutte da valutare. C'è da registrare, invece questo a livello ufficiale, il no da parte di Zelensky nei confronti della proposta di Bennet di una resa fondamentalmente e delle dimissioni da parte di Zelensky e quindi un cessate-il-fuoco da parte, anzi una cessazione dell'offensiva da parte dei russi. Ovviamente Zelensky ha detto questa è una capitolazione, non posso accettarla e quindi diciamo che allo stato attuale l'unico dato certo che abbiamo è questo. Al netto di questo c'è comunque da aggiungere anche quanto dice Ryabkov, il Viceministro degli Esteri, il quale ha dato un po' una sterzata più rigida nei confronti della Comunità Internazionale. Ha detto appunto che tutti i convogli dell'Occidente possono essere considerati dei target militari e quindi insomma puoi capire che questo provoca una grande ansia anche perché a quel punto se dovesse essere colpito un convoglio straniero che trasporta aiuti anche militari all'Ucraina, insomma, è un gesto molto ostile come d'altronde viene considerato ostile l'atteggiamento dell'Occidente nei confronti della Russia. Insomma un continuo rimpallo di responsabilità. Restando alle parole di Riabkov c'è da registrare comunque l'annuncio di una serie, di una lunga lista di sanzioni ritorsive nei confronti dell'Occidente. In buona sostanza di Stati Uniti ed Europa che secondo Riabkov sarebbero sull'orlo di una crisi di nervi perché ha detto questa minaccia, questo rischio di una terza guerra mondiale è un qualche cosa di squisitamente psicologico. Quindi insomma diciamo che oggi Mosca ha mostrato, come dire, l'aspetto più duro, il pugno di ferro dopo che nei giorni scorsi ha fatto delle caute aperture. Però, come dire anche qua, Riabkov ha poi corretto la rotta e ha detto: il dialogo con gli americani è sempre aperto non specificamente sull'Ucraina ma comunque un canale di dialogo esiste ancora. Insomma cerchiamo di capire. Certo che quanto succede sul campo contrasta con queste presunte aperture che poi sono tutte da vedersi alla prova dei fatti. Come curiosità io vorrei ricordare, vorrei concludere appunto Dmitry Rogozin, le parole di Dmitry Rogozin che è il responsabile dell'Agenzia Spaziale russa per semplificare che ha detto che a causa dell'embargo potrebbe cadere l'ISS cioè la Stazione Spaziale Internazionale che, appunto, è appoggiato da tutto il mondo ma che poi ha una forte componente russa. Gli scienziati hanno cassato questa ipotesi dicendola estremamente improbabile però Rogozin nel mostrare la cartina su cui potevano cadere, poteva cadere l'ISS è escluso il territorio Russo. Insomma, come dire che anche nello spazio entra questa lotta politica e non solo drammaticamente.























