Il piano è in dodici punti, ma i primi due sono molto chiari: primo la distruzione del ponte di Kerch, simbolo dell'occupazione russa; secondo la riduzione dei diritti di chi ha collaborato o è apertamente filorusso. Secondo il Consigliere per la sicurezza ucraina, Oleg Danilov, la riconquista della Crimea, occupata dai russi dal 2014, è un obiettivo della strategia ucraina. Sono parole che nel giorno in cui viene celebrato l'Anniversario della Liberazione dell'area di Kiev dalle truppe russe, assumono un significato ancora più forte, anche perché rilanciate dallo stesso Presidente Zelensky, Faremo tutto il possibile per ripristinare l'Ucraina, ha dichiarato in un discorso nella capitale. La situazione sul campo, intanto, racconta di muro contro muro in cui i progressi sono impercettibili. Secondo il Capo delle Forze Militari ucraine i russi sono stati costretti a ritirarsi da alcune posizioni in direzione di Donetsk, dove le truppe ucraine stanno installando posizioni difensive. Il nemico, ha detto, sta subendo perdite significative. A dare forza a questa versione anche l'ultimo rapporto dell’Institute for the study of war, secondo cui l'offensiva invernale russa non è riuscita a raggiungere gli obiettivi del Cremlino di occupare tutte le Regioni di Donetsk e Luhansk entro il 31 marzo. La Russia, insomma, avrebbe ottenuto solo guadagni marginali perdendo decine di migliaia di vite. Sul fronte ucraino, però, sono molte le perdite dei civili. Almeno sei le vittime in un raid russo sulla città di Kostyantynivka, nella Regione di Donetsk. Anche se la Federazione ribatte con la denuncia di un attacco ucraino compiuto a Zaporizhzhya con gli Himars di fabbricazione americana e l'uso di ordigni a grappolo. Infine, sul fronte sportivo, da segnalare che la Russia non invierà i suoi atleti in Polonia per le qualificazioni di scherma per le Olimpiadi dal 21 al 23 aprile per le condizioni ritenute inaccettabili imposte della Federazione polacca.