Guerra in Ucraina, la diretta da Varsavia delle ore 18

23 mar 2022
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Le notizie che giungono dal fronte negoziale non sono confortanti, quasi tanto quanto quelle che vengono dal fronte, quello purtroppo vero e proprio. Allora, diciamo che le indiscrezioni che giungono dal, che giungono dal fronte negoziale ormai sono praticamente nulle. La spiegazione ce l'ha data ieri il ministro anzi il portavoce del Cremlino Dimitrij Peskov il quale ha detto non vogliono dare informazioni sullo sviluppo dei negoziati per non influenzarli; e poi in serata, Macron nel dialogo, nel colloquio richiesto, l'ottavo colloquio chiesto dal Presidente Francese nel ruolo appunto che ha nel Consiglio d'Europa, ha detto il Presidente del Consiglio Europeo, ha detto: noi abbiamo ribadito per l'ennesima volta la volontà di una soluzione negoziale, ma insomma da parte russa non sembra che questa volontà stia emergendo. Il proseguo della giornata non ha fatto altro che confermare quanto ti stavo dicendo perché il ministro degli esteri Lavrov ha detto che avrebbero pure loro intenzione di chiudere negozialmente questa vicenda e gli piacerebbe comunque concludere trattative, se gli ucraini mantenessero un atteggiamento coerente, se non cambiassero continuamente idea. In più ha aggiunto, e questa è una accusa molto pesante, questo atteggiamento probabilmente è fomentato dagli Stati Uniti incoraggiato perché tutta questa serie di interventi di Zelensky con la maglietta a kaki in cui si rivolge ai parlamenti, fa leva sull'emotività per chiedere un maggiore coinvolgimento a livello europeo di questa crisi. In più, e qui Lavrov ha voluto lanciare un'altra stoccata a Varsavia, ha detto se fate la richiesta da parte dei colleghi polacchi dell'invio di truppe per il keep speaking, qui in Ucraina, ma vi rendete conto che se le truppe della NATO nella funzione di keep speaking si trovassero qui e verrebbero a contatto con noi ed è un qualcosa che voi tutti avete sempre detto di volere evitare. Insomma, un tono molto minaccioso che fa il paio con tutte le dichiarazioni che sono state rilasciate in questi ultimi giorni e che non fanno presagire bene per quello che risulta lo sviluppo negoziale. In più, c'è da aggiungere un ultimo elemento che forse dovevo dire in testa, ma che comunque insomma è l'ultima notizia in ordine di tempo, è la decisione di Putin, comunicata ai mercati di voler solamente i pagamenti in rubli per le forniture di gas. Questa è una mossa che, come dire, al di là delle conseguenze economiche, che si sono viste immediatamente con l'innalzamento delle quotazioni del Rublo, che ricordiamoci era in picchiata nei giorni scorsi, e anche del prezzo del gas, viene comunque, dà l'idea dell'atteggiamento della Russia sul fronte negoziale e diplomatico. Insomma, non intendono recedere, non vogliono mollare di un passo il territorio che hanno conquistato, sia a livello negoziale sia a livello territoriale e quindi, non sembrano per ora disposti a compromessi. Naturalmente dobbiamo vedere perché le conseguenze si vedono sul lungo periodo. La Polonia ha espulso 40 diplomatici 40 diplomatici russi; una mossa molto dura nei confronti della Russia; la Russia ha promesso come dire risposte e naturalmente tutto questo nell'attesa che Putin venga qui a Varsavia.

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