Guerra in Ucraina, Zelensky: la Russia vuole solo ucciderci

20 mar 2022
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Si torna a parlare. Dopo lo stop domenicale, i negoziatori russi e ucraini ricompaiono ai tavoli virtuali e lo fanno con un ulteriore carico di aspettative. Della comunità internazionale, che spera in una soluzione diplomatica, ma anche da parte dello stesso Zelensky che, a più riprese, ha sottolineato la necessità di un confronto tra lui e il Presidente Putin. Se non si dovesse giungere a questo tavolo, ha detto il numero uno di Kiev alla CNN, il rischio è quello della terza guerra mondiale. Parole forti, come quelle che hanno risuonato alla Knesset, dove il Presidente ucraino ha tenuto un discorso breve, ma denso di riferimenti. "Devo ricordare a tutte e a tutti voi che l'esercito russo sta distruggendo le infrastrutture, le nostre città. Tutti, tutti nel mondo possono vedere quello che sta accadendo ed è per questo che penso che, ahimè, in questo momento abbiamo qualcosa in comune: la nostra storia attuale e la vostra storia hanno qualcosa in comune". Che Zelensky, da attore e oratore consumato, avrebbe fatto parallelismi sulla storia dei due Paesi era scontato. D’altronde la storia di tanti cittadini israeliani è inscindibilmente legata all’Ucraina. Ma lo è anche alla Russia, tanto che il russo è la seconda lingua parlata nello Stato Ebraico. Non a caso l’ambasciatore di Mosca ha protestato per l’iniziativa, chiedendo che venissero ascoltate anche le ragioni della Russia. Il fatto di aver trasmesso il discorso alla Knesset, di averlo proiettato su maxischermi a Tel Aviv, è però già una risposta. Israele ha perso parte della sua neutralità, come del resto lo scacchiere internazionale e la stretta alleanza con gli Stati Uniti impongono. E però non tutti nello Stato Ebraico hanno gradito il parallelismo. Il Ministro delle Comunicazioni Yoaz Hendel è il capofila degli indignati per il paragone con la Shoah. “La guerra è tremenda -ha dichiarato– ma le comparazioni sono oltraggiose”. Chi invece mantiene la terzietà e una posizione privilegiata è la Turchia. Membro della NATO, ma in una posizione “critica”. Non è certamente filo-occidentale e non fa parte dell’UE, anche se ci ha provato. Con la Russia ha rapporti complicati: alleata in Siria ma su fronti contrapposti in Libia. Ma ha fatto infuriare l'Alleanza comperando dei missili proprio da Mosca. Per questo bisogna accogliere con attenzione le parole del Ministro Cavusoglu, che sostiene: le parti sono vicine ad un accordo. Anche se è un annuncio che si è sentito ripetere fin troppe volte.

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