La guerra sta entrando in una nuova fase perché sta per arrivare una nuova offensiva russa. A dirlo è il presidente ucraino Zelensky che, in attesa dell'arrivo sul campo delle munizioni e delle armi americane, teme e annuncia quello che i suoi vertici militari dicono da settimane, e cioè che la situazione sulla linea del fronte è sempre più difficile, che Mosca vuole conquistare tutto il Donbass prima di mettersi al tavolo delle trattative in posizione dominante. Quel che è certo è che negli ultimi mesi si sono visti solo avanzamenti russi, con la conquista di Adviidvka e la pressione su Chasiv Yar, mentre la città più colpita finora insieme a Odessa è stata Kharkiv dove ancora nella notte droni russi hanno portato fiamme e distruzione. Vista la difficile situazione sul campo, la tensione sale anche sul fronte delle dichiarazioni diplomatiche. Il Cremlino avverte che si rischia una escalation diretta dopo le parole di Macron e di Cameron. Il presidente francese non ha escluso l'invio di soldati in Ucraina in caso di sfondamento delle linee da parte dei russi, mentre il Ministro degli Esteri britannico, in visita a Kiev, ha definito lecito l'uso da parte dell'Ucraina di armi fornite da Londra per attaccare in territorio russo. Tutte schermaglie verbali, perché sul campo, come ha spiegato il Ministro della Difesa russo Shoigu, la Russia ha conquistato circa 550 chilometri quadrati di territorio dall'inizio dell'anno e continua ad attaccare su tutta la linea di contatto. Una situazione di vantaggio mostrata plasticamente a Mosca il 1 maggio con l'esposizione delle armi occidentali conquistate o distrutte dai russi in Ucraina, a partire dai carri armati Leopard. Il sottotesto di questa mostra per i russi è evidente: nessuno ci fermerà dal vincere la guerra.























