Istruttori della NATO in Ucraina. Per ora è un'ipotesi e soprattutto non si tratterebbe esattamente di soldati combattenti, in ogni caso se così fosse, si forzerebbe uno dei caveat che si era imposta l'alleanza, quello di non avere uomini sul campo. Sebbene non sarebbero coinvolti nel conflitto non è detto che questi distinguo sarebbero condivisi dalla Federazione Russa. In ogni caso si porrebbe il tema della loro incolumità. Per ora appunto è solo una eventualità remota, limitata all'area di Kharkiv, da cui giungono notizie però contraddittorie. Ai continui proclami di vittoria Putinani c'è la cronaca del campo che restituisce una situazione complicata certo ma forse meno grave di quel che sarebbe potuto sembrare, perché la Russia avanza, però sembra aver perso quella spinta che sembrava inarrestabile. Ora Kiev lancia attacchi aerei con droni e missili sulla Crimea, cercando di alleggerire la pressione dall'armata. In ogni caso, secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l'esercito russo non è avanzato più di 10 km e la situazione si starebbe stabilizzando. Gli fa sponda Christopher Cavoli, il comandante supremo delle forze NATO in Europa, secondo cui i russi non avrebbero né i mezzi né la capacità per ampliare la loro offensiva. Difficile capire come vadano realmente le cose. Quel che è certo è che gli Stati Uniti hanno ribadito un limite che nei giorni scorsi si erano detti disponibili a superare. Le forniture USA potranno essere impiegate solo all'interno del territorio ucraino e non per gli attacchi oltre confine. Mentre dal campo giungono notizie contraddittorie, dal fronte diplomatico arrivano invece indicazioni piuttosto chiare. Pechino, almeno per ora, non intende fare alcuna pressione almeno esplicita su Mosca per una soluzione negoziale, auspicata certo ma con una forza moderata. La Cina ha una posizione coerente per promuovere la soluzione politica della questione Ucraina, che richiede l'esame di sintomi e cause profonde e di una pianificazione di presente e futuro sul lungo termine. Queste le parole di Xi Jinping a Putin, parole che includono l'apertura a tutte le parti in causa, inclusa l'Ucraina, ma è troppo poco perché possa considerarsi una svolta.























