La città martire, Mariupol, ancora sotto le bombe russe. Distrutto un museo e città divisa. Da una parte le truppe russe insieme ai separatisti del Donbass, dall'altra fuoco di artiglieria, missili e bombe. E mentre sono stati attivati nove corridoi umanitari, la città sul Mar d'Azov non prevede percorsi d'evacuazione. 100 mila persone ancora intrappolate secondo il presidente Zelensky, che accusa le forze armate russe di aver bloccato un convoglio umanitario e di aver rapito i soccorritori e gli autisti dei bus. Bombe anche su Kiev, colpito un centro commerciale e dei quartieri residenziali con la controffensiva ucraina che porta la riconquista della città di Irpin, sobborgo della capitale, teatro di intensi scontri nelle settimane passate. Ucraini che avanzano anche nella zona di Cherson. Intanto immagini satellitari mostrano truppe russe a Dublin, in Bielorussia, a 30 km dal confine ucraino. Mentre sembra sempre più improbabile un'entrata di Minsk nel conflitto. Mosca afferma di aver distrutto 86 obiettivi militari in un solo giorno, mentre secondo l'intelligence britannica le truppe russe si starebbero riorganizzando per accerchiare Mariupol e Kharkiv. Proprio a Kharkiv, secondo il sindaco della seconda città più grande dell'Ucraina, dall'inizio dell'invasione sono stati colpiti più di mille edifici residenziali. Offensiva anche su Mykolaiv per provare a marciare verso Odessa, già colpita dai missili partiti dal Mar Nero. Intanto, secondo l'ONU, il numero dei civili morti dall'inizio dell'offensiva sale a 977.