Siamo dovuti scappare perché bombardavano. Non era la prima volta, era già successo, l'avevano colpito. Siamo evacuati da questa zona di frontiera. I russi sono veramente a una manciata di chilometri e abbiamo preso delle persone che erano rimaste intrappolate in questa città. Siamo riusciti ad evacuarle. Abbiamo preso altre persone nel corso del nostro cammino e adesso, in questo punto, stiamo raccogliendo tutti quelli che devono lasciare assolutamente questa zona. Tutto questo è opera di due sacerdoti Salesiani, Don Sergio e Don Oleg, che vi abbiamo presentato prima, che 2-3 volte a settimana fanno questo, arrivano con i medicinali e viveri, li scaricano. Prendono le persone e le portano in salvo. Quindi un'opera di straordinario volontariato. Abbiamo trascorso tutta la giornata con loro e sono loro che ci hanno portato oggi sulle primissime linee del Donbass, veramente a ridosso della linea di contatto dove i russi possono vedersi ad occhio nudo. Ma soprattutto possono sentirsi, perché fino adesso ci sono stati bombardamenti, anche adesso, ci sono stati bombardamenti molto, molto, forti e questa è veramente la zona contesa. Cioè i russi proveranno a sfondare qui per poi scendere in tutto il Donbass e risalire verso Kharkiv.