Pronto alla fine della guerra. Vladimir Putin, stando ad alcune fonti autorevoli e anonime che hanno parlato alla Reuters, sarebbe pronta a a un cessate-il-fuoco negoziato in Ucraina che riconosca le attuali linee del fronte. Una soluzione che per la Russia sarebbe un enorme successo. Alti funzionari europei rispondono a questa notizia definendola una pura speculazione perché Putin in realtà non è pronto alla pace. In effetti le stesse fonti russe raccontano di un Putin che parla ai consiglieri dei tentativi dell'occidente di ostacolare i negoziati, cosa per la quale il presidente russo sarebbe pronto a combattere per tutto il tempo necessario. Putin intanto incontra l'alleato bielorusso Lukashenko. Domenica sarà in Uzbekistan e prepara una visita in Corea del Nord. Ma c'è un altro episodio che allontana Mosca dall'Europa. Le guardie di frontiera russe hanno rimosso 25 boe luminose posizionate dall'Estonia sul fiume Narva per delimitare il confine con la Russia. Per l'Alto rappresentante dell'Unione Europea, Joseph Borrell, la rimozione fa parte di un modello più ampio di comportamenti provocatori e azioni ibride da parte della Russia e iniziative simili sono inaccettabili. Torna a parlare anche il suo omologo russo, il Ministro degli Esteri Lavrov e dice che le armi americane sono già state utilizzate dall'Ucraina per colpire obiettivi in territorio russo. Sul campo il presidente Zelensky è tornato a Kharkiv per mostrare tutto il suo sostegno alla regione che nelle ultime settimane deve affrontare una nuova pesante offensiva russa con combattimenti strada per strada nella cittadina di Vovchansk. Ultima ad essere colpita dai bombardamenti una tipografia con 50 mila libri al suo interno. Per gli ucraini si trattava della più grande tipografia a ciclo continuo d'Europa. Per Zelensky è l'ennesima dimostrazione che la Russia è in guerra con l'umanità e con tutti gli aspetti della vita normale.