Niente salvezza per i civili martiri di Mariupol e Volnovakha. Il cessate il fuoco deciso per assicurare i corridoi umanitari non ha tenuto, e anche quelli che erano pronti a partire sono dovuti tornare nel loro rifugio, senza acqua, cibo, luce e riscaldamento. Secondo l'Ucraina I russi hanno continuato a sparare sulla strada identificata per l'evacuazione verso la centrale nucleare di Zaporizzja, conquistata dagli invasori due giorni fa. Il porto di Mariupol è sotto assedio da giorni, con un bilancio di morti pesantissimo, ma imprecisato, perché non si è riusciti a raccogliere i cadaveri. A Volnovakha, poco più a Nord 250000 abitanti, il 90% degli edifici sarebbe andato distrutto. In generale la tattica dei russi continua ad essere quella di non entrare nelle città ma di bombardare, da fuori, con artiglieria pesante fino al cedimento. Così a Mariupol, Kharkiv, Khernighiv e Sumi. Intanto a Kherson la prima città, di una certa dimensione, conquistata dai russi e governata da un'Amministrazione Militare è andata in scena la prima protesta contro l'occupazione; 2000 persone in piazza con le bandiere del Ucraina. Sul fronte dei negoziati si parla di un nuovo round a stretto giro; gli 007 ucraini hanno però trovato una spia di Mosca nella loro delegazione, seduta al tavolo dei negoziati e l'hanno uccisa, del resto siamo in stato di guerra, e vige la Legge Marziale. l'Ucraina continua a reggere il punto, nessuna concessione territoriale può mai essere fatta. La richiesta di una No-fly Zone su tutto il Paese, unica condizione che potrebbe cambiare le sorti del conflitto, richiesta più volte a gran voce da Zielinski è stata sempre rispedita al mittente. Solo la NATO potrebbe garantirla, ma a quel punto sarebbe un'altra guerra. Putin ha subito avvertito, una No-fly Zone sarebbe considerata un atto di guerra. Per il Presidente russo anche le sanzioni lo sono.























