Evitare l'escalation. L'obiettivo dichiarato della Federazione Russa è quello di mantenere una linea di comunicazione aperta tra Mosca e Washington per impedire che la situazione degeneri in modo inconsapevole. Il colloquio tra Lloyd Austin promosso su iniziativa del suo omologo russo Andrej Rėmovič Belousov non è andato però oltre la necessità di mantenere aperto un canale di emergenza e Mosca ha fatto sapere di aver accolto con rabbia le conclusioni del vertice NATO di Washington, soprattutto la notizia che gli Stati Uniti piazzeranno nuovi missili a lunga gittata in Germania. Si tratta di una classica azione falsa bandiere di una nuova pericolosissima escalation ha attuato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov. Quale sia la falsa bandiera non è del tutto chiaro quel che è chiaro invece è che le conclusioni del vertice di Washington sono risultate assai indigeste alla Federazione. Nell'attesa che i mezzi di difesa di Kiev siano rinforzati da nuove forniture euro americane, Mosca affonda in profondità nel territorio ucraino e Kiev aggiorna il bilancio delle vittime del bombardamento sul Donetsk mente l'aeronautica ucraina ha dichiarato di avere abbattuto 4 droni Shade di costruzione iraniana diretti dalla Russia nelle regioni di Donetsk e Kharkiv. La dimostrazione che Mosca non intende recedere è che il presidente Putin ha firmato un pacchetto di aumenti fiscali pari a circa 27,5 miliardi di euro. La spesa di Mosca è cresciuta fino a superare il 8% del PIL. Cresce intanto il timore internazionale sulle sorti della centrale nucleare di Zaporizhia nel sud dell'Ucraina, di fatto sotto il controllo russo. Prosegue però lo scambio di accuse tra le due nazioni sul lancio di razzi e missili che colpirebbero la più grande centrale nucleare d'Europa.